Covid: amministrazioni sanitarie in tilt, + 20% errori in retribuzione sanitari

L’allarme di Consulcesi & Partners: “La pandemia ha generato caos, boom errori in buste paga e calcolo pensioni”.

La pandemia ha mandato in tilt il sistema sanitario nel suo complesso, comprese le amministrazioni. A pagarne il prezzo sono moltissimi operatori sanitari che, nonostante i numerosi sacrifici compiuti a causa dell’emergenza Covid-19, sono anche “vittime” di errori in busta paga che andranno ad incidere anche sul calcolo delle pensioni. A lanciare l’allarme è il network legale Consulcesi & Partners, da anni specializzato in questioni sanitarie, che considerato l’incremento delle segnalazioni ricevute ha organizzato un webinar sul tema.

Per rivedere il webinar: https://fb.me/e/477HLSkne

«Le segnalazioni e le richieste di verifica sono di circa il 20% dall’inizio della pandemia, – ha dichiarato Francesco Russo, professionista della Con.Ser.Imp, studio associato a Consulcesi & Partners.  – I motivi sono vari ma i principali sono errori nell’accreditamento delle settimane lavorate, oppure semplicemente si può aver diritto a delle maggiorazioni per invalidità o per servizio, o alla neutralizzazione di determinati periodi sfavorevoli. A tutto questo si aggiungono pratiche di ricongiunzione, cumulo e totalizzazione per cui dovendo optare nella scelta migliore tra i metodi di calcolo della pensione “retributivo, contributivo e misto” non è semplice. Il Covid ha peggiorato una situazione già preesistente» ha affermato Russo.

Gli esperti avvisano: non tutti i lavoratori o i pensionati sono al corrente del fatto che le varie amministrazioni finanziarie delle aziende per cui prestano o hanno prestato servizio possono commettere degli errori che vanno ad inficiare il calcolo della pensione effettuato dall’Istituto nazionale della previdenza sociale. C’è inoltre da sottolineare che la questione non riguarda solo chi è già in pensione o chi è in procinto di entrarvi, ma interessa ogni singolo lavoratore. Anche chi ha iniziato a lavorare da poco dovrebbe tenere sotto controllo la questione per non ritrovarsi a ricevere un rateo di pensione diverso da quello effettivamente maturato.

« Gli errori non dipendono quasi mai da un ricalcolo sbagliato da parte dell’Inps. – dichiara Francesco Russo, professionista della Con.Ser.Imp, studio associato a Consulcesi & Partners –  Il problema nasce spesso da errori di pratiche amministrative delle amministrazioni cliniche e ospedaliere, Può capitare che nell’invio mensile dei flussi per l’accredito dei contributi del personale medico ci siano anomalie che possono portare a delle problematiche di cui un dipendente si rende conto solo in fase di chiusura pensionistica. Per questo, il mio consiglio è quello di verificare sempre l’eventuale presenza di tali anomalie già dai primi anni di attività».

Cosa fare? È bene controllare periodicamente le buste paga rilasciate dall’amministrazione di appartenenza, così come la certificazione unica rilasciata annualmente e verificare tramite il proprio pin Inps e/o spid l’estratto contributivo. Se si notano anomalie, è importante capire quali sono le dinamiche che hanno portato l’amministrazione a non tenere in considerazione quella determinata fattispecie. Bisogna dunque analizzare la situazione insieme al professionista e, eventualmente, avviare il processo che porta ad una segnalazione contributiva all’Inps, oppure attivare l’iter procedurale del ricorso se emerge un calcolo del rateo di pensione errato». Per effettuate il riconteggio esistono poi dei programmi che ci permettono di fare un conteggio in base alla documentazione presentata. Per i problemi in ambito pensionistico e retributivo, Consulcesi & Partners offre attraverso la collaborazione con primari studi nazionali ed internazionali un servizio completo di consulenza ed assistenza, sia stragiudiziale che giudiziale.

 

Condividi la notizia

    RICHIEDI SUBITO UNA CONSULENZA

    Acconsento al trattamento dati per:

    Ricezione di offerte esclusiveVedi tutto

    L’invio di comunicazioni promozionali e di marketing, incluso l’invio di newsletter e ricerche di mercato, relative a prodotti e servizi del Titolare e di partners commerciali, attraverso strumenti automatizzati (sms, mms, email, notifiche push, fax, sistema di chiamata automatizzati senza operatore, utilizzo dei social network) e strumenti tradizionali (posta cartacea, telefono con operatore).

    Condivisione con altre societàVedi tutto

    La comunicazione dei Suoi dati personali a società con le quali il Titolare abbia stipulato accordi commerciali e/o convenzioni, appartenenti alle seguenti categorie: professionisti, società o enti di comunicazione e marketing; professionisti, società o enti operanti in ambito legale, tributario/fiscale, finanziario, contabile/amministrativo, assicurativo, formativo, informatico/tecnologico; professionisti, società o enti operanti in ambito socio-umanitario; professionisti, società o enti operanti in ambito immobiliare e in ambiti correlati; professionisti, società o enti operanti nel settore delle produzioni televisive e cinematografiche; professionisti, società o enti del settore sanitario, medicale/farmaceutico e fornitori di servizi per la persona e per il tempo libero, per loro finalità di marketing diretto attraverso strumenti automatizzati o strumenti tradizionali.

    Finalità scientifiche e statisticheVedi tutto

    Lo svolgimento di indagini statistico-scientifiche relative al mondo medico-sanitario ed al benessere dei cittadini.

    ProfilazioneVedi tutto

    Lo svolgimento di attività di profilazione volte a migliorare la qualità dei servizi erogati e l’adeguatezza delle comunicazioni commerciali alle Sue preferenze.