Lo scorso 28 luglio l’avv. Francesco Del Rio e il consulente del lavoro Dott. Francesco Russo hanno risposto a tutte le domande più frequenti in materia di ricalcolo pensionistico, dando utili consigli sulle modalità di tutela in caso di criticità, ma anche su come prevenire gli errori.
Può accadere, peraltro con una certa frequenza, che le amministrazioni finanziarie delle aziende o gli stessi enti previdenziali deputati all’erogazione degli importi, possano commettere degli errori che vadano ad inficiare il calcolo della pensione.
I motivi possono essere molteplici: errori nell’accreditamento delle settimane lavorate, maggiorazioni non conteggiate relative a invalidità, servizio, o alla neutralizzazione di determinati periodi sfavorevoli. In alcuni casi può accadere che l’ente previdenziale non computi dei versamenti effettuati negli anni dal lavoratore, ovvero li conteggi in modo erroneo rispetto a quanto invece avrebbe dovuto.
Rispondendo alle domande formulate nel corso del consueto appuntamento del “Caffè con C&P”, il Dott. Russo della società Con.Ser.Imp., presente nel network di Consulcesi & Partners, ha delineato gli aspetti più significativi del servizio di Ricalcolo pensionistico che sta suscitando un grande interesse soprattutto nella categoria dei professionisti della Sanità, fra i più a rischio di vedersi liquidate pensioni non adeguate rispetto a quanto versato nel corso della carriera lavorativa.
In genere gli errori non dipendono da un ricalcolo sbagliato da parte dell’Inps, in quanto l’istituto si limita a calcolare la posizione del singolo sulla base di quanto viene comunicato dalle amministrazioni finanziarie di appartenenza del lavoratore. Il problema nasce alla base, appunto da errori di pratiche amministrative. Può capitare dunque che nell’invio mensile dei flussi per l’accredito dei contributi del personale ci siano anomalie che possono portare a delle problematiche di cui il dipendente si rende conto solo in fase di chiusura pensionistica.
È buona regola verificare sempre le buste paga rilasciate dall’amministrazione di appartenenza, tramite la certificazione unica rilasciata annualmente, oppure verificare tramite il proprio pin INPS e/o lo SPID l’estratto contributivo. La maggior parte delle volte, però, è lo stesso dipendente a conoscere bene la sua situazione personale ed è dunque sufficiente un breve colloquio con lui per capire se ci possono essere delle anomalie.
Bisogna dunque analizzare la situazione insieme al lavoratore e se necessario avviare il processo che porta ad una segnalazione contributiva all’Inps, oppure attivare l’iter procedurale del ricorso se emerge un calcolo del rateo di pensione errato.
Il ricorso può essere presentato entro il termine di 30 giorni dalla data di pagamento della prestazione pensionistica. Se non interviene nessuna decisione nei 90 giorni successivi si verifica l’ipotesi di silenzio rigetto da parte dell’INPS. A questo punto potrà essere presentato ricorso all’Autorità giudiziaria entro il termine di legge di 3 anni. Nel caso siano trascorsi i termini previsti da legge si può proporre un’istanza di autotutela nell’ambito della quale ai sensi della circolare 146 dell’INPS del 15.12.2006 si andrà a richiedere la verifica del conteggio.
Occorre avere tutta la documentazione necessaria per effettuare la verifica, ma questa ovviamente varia in base al singolo caso concreto. In genere è necessario verificare le buste paga, la Certificazione Unica e controllare l’estratto previdenziale in cui vengono attestati tutti i contributi che sono stati versati per permettere la risoluzione di eventuali anomalie.
L’ideale sarebbe richiedere questa tipologia di controlli ogni due o tre anni per essere certi di non avere sorprese, ma in ogni caso è consigliabile non farlo all’approssimarsi alla pensione, perché i tempi per le verifiche con gli enti previdenziali potrebbero essere lunghi e poi tenere sotto controllo la propria posizione ciclicamente garantisce che documenti rilevanti non vadano smarriti come a volte accade con il trascorrere degli anni. Tra l’altro talvolta l’errore può essere anche in eccesso, in questo caso è fondamentale la tempestività perché ovviamente le somme ingiustamente percepite dovranno poi essere restituite.
Con l’ausilio del proprio partner Con.Ser.Imp. S.r.l. Consulcesi & Partner è in grado di offrire il servizio di Ricalcolo Pensionistico per consentire a qualsiasi lavoratore o pensionato di approfondire, in base alla documentazione una corretta ricostruzione della posizione retributiva, l’eventuale presenza di errori o omissioni nella determinazione del monte contributivo.
Tramite la verifica delle buste paga consegnate dall’amministrazione di appartenenza, della certificazione unica rilasciata annualmente oppure dell’estratto contributivo, eventualmente integrato da un semplice consulto ovvero, per i liberi professionisti, l’acquisizione della documentazione relativa ai versamenti effettuati, sarà quindi possibile eseguire, tenuto conto delle normative anche contrattuali applicabili al caso concreto, la revisione dell’emolumento pensionistico, così da poter avviare, qualora si ravvisino irregolarità in difetto, la domanda di ricalcolo della pensione all’ente previdenziale competente, con il relativo riconoscimento degli arretrati eventualmente dovuti.
In ogni caso, si consiglia sempre di verificare con una certa periodicità, le buste paga, la certificazione unica ed il proprio estratto previdenziale in cui vengono attestati tutti i contributi versati per individuare, con immediatezza, eventuali anomalie e porvi rimedio nel più breve tempo possibile.
Infatti, la questione non riguarda solo chi è già in pensione o chi è in procinto di entrarvi, ma interessa ogni singolo lavoratore. Anche chi ha iniziato a lavorare da poco e alla pensione non ci pensa perché la vede come un fatto molto lontano farebbe bene a tenere sotto controllo la questione per non rischiare di ricevere un rateo di pensione diverso da quello effettivamente maturato. Peraltro, queste tipologie di verifiche risultano indispensabili per le pratiche di ricongiunzione, cumulo e totalizzazione, in tali casi infatti per poter effettuare la migliore scelta è opportuno avere un quadro preciso e corretto della propria posizione previdenziale.