Diritti negati ed intervento stragiudiziale: Consulcesi & Partners diventa interlocutore privilegiato con la tua azienda per difendere i tuoi interessi

Sempre più numerose sono le richieste, provenienti dal mondo sanitario, di una consulenza legale qualificata per trovare soluzioni adeguate alle piccole problematiche lavorative di tutti i giorni. Oltre alle questioni di maggiore rilevanza, che spesso obbligo a ricorrere alla decisione di un magistrato, si registra una sempre più sentita esigenza degli operatori sanitari di veder affrontate, da professionisti del settore, situazioni di contrasto con la propria azienda che, spesso, rendono particolarmente complessa la gestione dell’attività ordinaria.

Una vera e propria giungla di piccole e medie situazioni, dalla negata aspettativa all’imposizione di turni di reperibilità illegittimi, passando per mancati riconoscimenti retributivi ad ingiustificabili silenzi amministrativi a fronte di motivate richieste presentate, che spesso rimangono lettera morta per la scelta del dipendente di non coltivare i suoi diritti con il patrocinio di un legale, per timore di “ritorsioni” sul luogo di lavoro.

Consulcesi & Partners ha raccolto la sfida, mettendo a disposizione tutte le sue risorse legali per consentire al dipendente sanitario, che si trovi a fronteggiare una qualsiasi difficoltà lavorativa, di intraprendere un percorso di dialogo con la struttura aziendale alla ricerca di una soluzione bonaria, che garantisca al lavoratore la tutela dei suoi legittimi interessi, avendo cura, dall’altro, di conservare un equilibrato e proficuo rapporto lavorativo con la parte datoriale.

Quest’opera di qualificata e tenace interlocuzione con le direzioni aziendali continua a produrre grandi risultati per i nostri clienti (link causa mobbing) che, senza dover necessariamente ricorrere alla magistratura, hanno visto anticipatamente risolte le loro questioni, ottenendo quel risultato che, di fatto, ha migliorato sensibilmente le loro condizioni di lavoro e di vita.


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Il caso del mancato riconoscimento del diritto del dipendente a svolgere l’attività libero professionale al di fuori dell’orario di servizio

È recente la notizia del buon esito della trattativa che ha visto contrapposti un operatore sanitario alla propria azienda che, malgrado le numerose richieste presentate, gli stava da mesi negando l’accesso ai benefici previsti dall’art. 13 del Decreto Legge n. 34/2023, convertito con modificazioni dalla L. 26 maggio 2023, n. 56 (in G.U. 29/05/2023, n. 124), non potendo così esercitare, al di fuori dell’orario di servizio, l’ulteriore  attività lavorativa in regime libero professionale.

L’intervento del network di C&P è stato fondamentale e del tutto risolutivo dal momento che, dopo una articolata lettera in cui venivano accuratamente motivate tutte ragioni del professionista al riconoscimento del suo diritto con indicazione di un congruo termine per l’adempimento, veniva finalmente aperto un dialogo con l’amministrazione aziendale che, rivista prontamente la sua iniziale posizione, dava immediatamente corso alle procedure interne di acquisizione dei pareri dirigenziali, esprimendo infine parere favorevole, con conseguente rilascio dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività da parte del nostro cliente.

Tutto questo si è concretizzato in un lasso temporale molto contenuto essendo trascorsi, dal momento dell’intervento del professionista legale incaricato alla comunicazione del provvedimento autorizzativo, soltanto 29 giorni, senza necessità di ricorrere al Tribunale e, soprattutto, mantenendo un clima di fattiva collaborazione per giungere all’obbiettivo in modo certo ed in tempi rapidi.

Annullato l’ordine di servizio per i turni interdivisionali al DEA

Sempre di recente ha trovato finalmente positivo accoglimento l’iniziativa intrapresa da un dirigente medico che, coadiuvato dall’opera incessante del legale del network di C&P, ormai esausto dai reiterati ordini di servizio con cui veniva periodicamente adibito al servizio al DEA, decideva di opporsi a questa situazione, volendo ottenere l’esonero da questa attività. Prontamente, veniva quindi inoltrata alla direzione aziendale un pacata quanto ferma lettera a contenuto legale nella quale venivano elencati tutti i motivi di criticità, sia formali che di contenuto, dell’ultimo ordine di servizio ricevuto, evidenziando le varie lacune riscontrate fra cui l’assenza nel dipendente in questione dei titoli equipollenti alla Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza, necessari per poter essere addetti alle prestazioni erogate nel DEA.

Da qui, la richiesta formale di esonero del sanitario, affidatosi alle cure del legale di Consulcesi & Partners, dai turni di Guardia Dipartimentale Attiva presso il DEA che, a seguito di una serie di successive interlocuzioni con la direzione sanitaria, veniva finalmente accolta, con conseguente provvedimento di esonero dalle liste e relativa inefficacia, nei suoi confronti, dell’ordine di servizio impartito. Anche in questo caso un successo dell’opera di persuasione svolta dai legali di Consulcesi & Partners che, nel giro di poco più di un mese e senza ricorrere al più lungo contenzioso, hanno posto fine ad una situazione che, oltre illegittima, stava seriamente compromettendo la serenità psicologica del cliente che, da oltre un anno, viveva un profondo disagio professionale e di vita.

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