Trasferimenti da un ateneo all’altro o semplice iscrizione agli anni successivi al primo, spesso, comportano innumerevoli quantità di illegittimità e irregolarità. È per questo che Consulcesi & Partners è qui per mettervi in guardia da eventuali procedimenti anomali e avvertirvi su come e cosa fare nel caso in cui si presentino.
Tra le novità da tenere in considerazione, vi è certamente la presa di posizione del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) Abruzzo e Consiglio di Stato che hanno chiarito una volta per tutte che:
è possibile trasferirsi dal primo anno del Corso di Laurea Infermieristica, Fisioterapia, Ostetricia o delle restanti Professioni Sanitarie al primo anno del Corso di Laurea in Medicina o Odontoiatria mediante il riconoscimento dei crediti maturati. La stessa cosa vale non solo per chi è oggi studente universitario di una di queste discipline, ma anche per chi si è già laureato in passato.
La novità a cui prestare attenzione riguarda l’Università degli Studi di Chieti, che è in procinto di riconoscere crediti e di iscrivere i discenti richiedenti al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia (o odontoiatria). Questo principio, dunque, risulta cristallizzato e va da sé che possono immatricolarsi a Medicina e Chirurgia tutti gli studenti che risultano iscritti, laureandi o laureati in Odontoiatria; Veterinaria; Chimica; Farmacia; Biologia; Infermieristica; Scienze infermieristiche ed Ostetriche; Ostetricia; Scienze biologiche; Biotecnologie della salute; Biotecnologie mediche e farmaceutiche, molecolare e industriale; Chimica e tecnologia farmaceutica; in generale, tutti coloro che hanno sostenuto esami convalidabili nel percorso didattico di Medicina/Odontoiatria.
Qualora l’Ateneo non fosse d’accordo è possibile ricorrere alle vie legali, attraverso lo strumento del ricorso.
Questo consentirà il possibile riconoscimento degli esami già sostenuti che conseguentemente verranno convalidati, in quanto sostenuti in percorsi affini o all’estero, con esonero dal sostenimento dell’eventuale test di ingresso, sulla base del fatto che gli studenti o i laureati che hanno sostenuto determinati esami, “(…) hanno dimostrato, nei fatti, di possedere le doti attitudinali e le capacità tecniche richieste per la proficua frequenza dei corsi universitari (…)”.
Ne consegue, dunque, che tutti gli Atenei che indicono un concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assegnazione di posti disponibili dal secondo anno accademico in poi del corso di Laurea in Medicina e Chirurgia o di altri corsi di laurea in Professioni Sanitarie, stanno commettendo un atto illegittimo. Così, anche il bando sarà illegittimo e si potrà ricorrere per tutelare il proprio diritto allo studio e a frequentare la facoltà scelta, a partire dall’anno successivo al primo.
È possibile impugnare il bando entro 60 giorni dalla sua pubblicazione. Un’altra possibilità è quella di fare istanza in via di autotutela per farsi autorizzare al trasferimento. In tal caso, l’assunto previsto dalla normativa vigente secondo il quale “gli atenei non sono tenuti ad esaminare le domande pervenute in assenza di avvisi o bandi pubblici”, verrà interpretato proprio nel senso che gli atenei abbiano la facoltà di istruire istanze meritevoli di attenzione anche se pervenute con modalità diverse da quelle previste nei relativi bandi.
Quindi, verificate le esigenze personali poste dallo studente a fondamento della propria richiesta ed accertato altresì il possesso in capo allo stesso dei requisiti di ammissione alla procedura di trasferimento, l’Ateneo può autorizzare – come già accaduto – il trasferimento anche in considerazione della disponibilità di posti per l’anno accademico venturo.
In tutti i casi verificatisi, i principi espressi dal TAR o dal Consiglio di Stato riguardano il fatto che:
l’accoglimento in sovrannumero “non è idoneo a pregiudicare né il diritto alla formazione degli altri studenti iscritti, né la complessiva organizzazione del corso di laurea a numero chiuso”, anche in considerazione della sussistenza di posti rimasti vacanti.
Per qualsiasi dubbio o perplessità, per farsi ammettere agli anni successivi al primo anche in caso di facoltà a numero chiuso, Consulcesi and Partners rende disponibile un avvocato specializzato in materia che potrà rispondere a tutti gli interrogativi del caso e tracciare l’eventuale strategia per riuscire nell’intento.